Il Governo Brasiliano Depenalizza la Cannabis, Quello Italiano la Criminalizza

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l 26 giugno 2024, la Corte Suprema del Brasile ha compiuto un passo storico verso la liberalizzazione delle droghe leggere, depenalizzando il possesso di cannabis per uso personale. Questa decisione, approvata con otto voti favorevoli e tre contrari, trasforma il possesso di cannabis da reato penale a illecito amministrativo, soggetto a sanzioni come ammonizioni e servizi comunitari.

Motivazioni della Depenalizzazione

La Corte ha riconosciuto che il sistema penale esistente non solo era inefficace nel ridurre il consumo di droga, ma contribuiva anche al sovraffollamento delle carceri e allo spreco di risorse giudiziarie. La depenalizzazione mira a ridurre lo stigma sociale, migliorando l'accesso a programmi di riabilitazione e supporto per i consumatori di cannabis.

La Situazione in Italia

In netto contrasto con il Brasile, l'Italia sta seguendo una strada opposta. Il governo Meloni, invece di adottare politiche più liberali, ha recentemente intensificato le restrizioni, vietando anche la cannabis light attraverso un emendamento al DDL sicurezza​​. Questo inasprimento riflette una posizione rigida e punitiva, che continua a trattare il consumo personale di cannabis come un crimine.

Nonostante alcune aperture verso l'uso medico della cannabis, il possesso e la coltivazione rimangono severamente puniti. La recente stretta sulla cannabis light, che contiene basse concentrazioni di THC, dimostra la determinazione del governo italiano a mantenere un approccio conservatore e restrittivo.

Un Confronto di Protesta

Il contrasto tra le politiche del Brasile e dell'Italia è stridente e invita a una riflessione critica. Mentre il Brasile adotta un modello progressista, focalizzato sulla riduzione del danno e sull'efficienza del sistema giudiziario, l'Italia persevera in una politica anacronistica che criminalizza i consumatori e ignora i benefici economici e sociali della depenalizzazione.

La scelta del Brasile potrebbe portare a una riduzione del sovraffollamento carcerario e a un uso più razionale delle risorse giudiziarie. In Italia, la criminalizzazione non solo sovraccarica il sistema penale, ma perpetua anche il mercato nero, penalizzando inutilmente i cittadini.

Conclusioni

La depenalizzazione della cannabis in Brasile rappresenta un passo audace verso un approccio più umano e razionale alle politiche sulle droghe. L'Italia, con la sua politica rigida e punitiva, rischia di rimanere indietro, bloccata in un paradigma che non riflette le esigenze contemporanee né i benefici dimostrati della depenalizzazione. È tempo che anche l'Italia riveda le sue leggi, aprendosi a un dialogo più aperto e costruttivo sulla cannabis.