"Lucido o no, la patente te saluta" l'assurda logica di Salvini sul nuovo Codice Stradale
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Il piano di Matteo Salvini per la tolleranza zero nei confronti della guida sotto l’effetto di alcol e droghe, pur essendo presentato come una misura a tutela della sicurezza stradale, solleva alcune questioni critiche. Le sanzioni severe e il ritiro immediato della patente possono apparire come un deterrente efficace, ma il rischio è che un approccio così punitivo si traduca in provvedimenti inefficaci se non accompagnati da strategie più ampie e articolate.
I Punti Contestabili
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Prevenzione Limitata
L’enfasi su controlli e sanzioni trascura l'importanza di interventi educativi e di sensibilizzazione, fondamentali per affrontare il problema alla radice. Senza campagne mirate, il comportamento rischioso alla guida potrebbe persistere, soprattutto tra i giovani. -
Sovraccarico delle Forze dell’Ordine
L’aumento dei controlli richiede risorse e personale adeguato, ma non è chiaro come il governo intenda sostenere questa implementazione. Il rischio è di sovraccaricare un sistema già sotto pressione, con controlli meno efficaci. -
Impatto sulle Libertà Individuali
La sospensione immediata della patente anche in assenza di prove evidenti (come nel caso del rifiuto dei test) potrebbe sollevare preoccupazioni sul rispetto delle garanzie costituzionali e dei diritti individuali.
Una Visione Alternativa
Piuttosto che adottare un approccio esclusivamente repressivo, sarebbe più utile investire in:
- Educazione stradale e prevenzione: sensibilizzare i cittadini, fin dall’età scolare, sull’importanza di comportamenti responsabili.
- Miglioramento delle infrastrutture: strade più sicure riducono gli incidenti, indipendentemente dal comportamento del conducente.